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AR Status 50

AR, uno tra i nomi più importanti nell’ambito dei costruttori di sistemi di altoparlanti, e più in generale nella storia della diffusione sonora di alto livello qualitativo. È stato il primo infatti a commercializzare un sistema con caricamento del woofer in sospensione pneumatica, l’AR 1, che in fatto di potenza ed estensione alle basse frequenze riusciva a sopravanzare esemplari dalle dimensioni ben più generose.

Non a caso viene considerato come il capostipite dei moderni diffusori, capaci di estendere la loro risposta sul lato inferiore fin quasi ai limiti dell’udibile, ma senza dar luogo ad un ingombro eccessivo. AR è stato anche tra i primissimi ad utilizzare midrange e tweeter a cupola, negli AR 3a, nonché a tener conto delle variazioni di comportamento dei diffusori a seconda delle condizioni ambientali in cui sono installati, prima con gli AR 10 pi greco e poi con gli AR 9 LS. A quell’epoca, stiamo parlando di fine anni ’70, AR si imbarcò anche in un progetto assai ambizioso, fin quasi fantascientifico, inerente la realizzazione di un sistema di altoparlanti che avrebbe dovuto essere sostanzialmente indifferente alle condizioni di installazione e a molte delle variabili ambientali, ma che purtroppo non ha mai visto la luce in versione definitiva.

In seguito AR ha conosciuto diversi passaggi del suo pacchetto azionario, che ne hanno penalizzato la continuità progettuale e produttiva, necessaria per chiunque voglia mantenere stabilmente posizioni di primato nell’ambito del mercato dell’audio più esclusivo. In breve, quindi, da protagonista quasi incontrastato della categoria relativa ai sistemi di altoparlanti, il loro acquisto era quasi obbligato come parte integrante della triade Thorens–Marantz–AR, un must per la composizione degli impianti negli anni ’60 e primi ’70, AR divenne quasi solo un bel ricordo del tempo che fu, mentre altri marchi, dalla politica commerciale notevolmente più agguerrita e confacente alle mutate condizioni del mercato, ne presero il posto nell’immaginario di tanti appassionati.

Tutto ciò fino al momento dell’ingresso del marchio nell’ambito del gruppo Recoton, che ne ha curato il rilancio non solo in termini di immagine, ma anche e soprattutto con il ritorno alla realizzazione di progetti impeccabili e ben tagliati sulle necessità tipiche dell’audiofilo di oggi. I diffusori AR del nuovo corso hanno acquisito inoltre una personalità molto più europea, senz’altro più in linea coi gusti del pubblico italiano. Un valido esempio è dato dai modelli della serie HO, presi in esame qualche tempo fa, e con esiti brillanti, anche dalla nostra rivista. Sono seguiti ora da quelli inclusi nella serie Status, realizzati con dovizia di materiali e scelte tecniche di classe, ma dai prezzi molto invitanti.

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