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Klipsch Cornwall III

La serie Heritage è composta dai modelli storici del costruttore dell’Arkansas: Klipschorn, Cornwall, La Scala ed Heresy. Queste realizzazioni rappresentano probabilmente la vera essenza del suono imposto da Paul W. Klipsch grazie agli studi ed alla produzione iniziata nel 1948 con la Klipschorn, vessillo del costruttore d’oltreoceano da sessanta anni giunto fino a noi con poche e poco visibili modifiche al progetto originale.

Come è possibile leggere nelle caratteristiche dichiarate dal costruttore, il Cornwall III viene prodotto dal 2006 anche se in realtà si tratta di un progetto nato nel 1959 per funzionare come canale centrale tra due Klipschorn al posto della Heresy, con un andamento simile nella resa ma con una banda passante più estesa ed una maggiore sensibilità, capace soprattutto di una maggior pressione indistorta di uscita, praticamente simile a quella prodotta dal “mostro da angolo”. In effetti, come tiene a sottolineare il costruttore con un certo orgoglio, questo modello era stato tolto di produzione ma la ricezione di innumerevoli lettere di protesta da parte degli estimatori di questo progetto ne ha deciso la nuova produzione, con pochissime modifiche rispetto al modello originale. Si tratta di un diffusore di generose dimensioni, come potete vedere dalle foto di apertura.

Lo schema è quello caro ai progettisti di quegli anni: il tre vie da pavimento con un woofer di
volume notevole e frequenze di taglio distanziate di una decade. Nel caso della Cornwall abbiamo una tromba a profilo esponenziale per le medie frequenze ed una più piccola a profilo tractrix per la gamma altissima. Le cupole all’interno della tromba sono in titanio e l’allineamento temporale… è una chimera.

Probabilmente all’epoca della nascita della Cornwall non se ne sentiva ancora il bisogno ed ancora più probabilmente si è scoperto molti anni dopo che l’allineamento eseguito al millimetro dei centri di emissione, posto che se ne abbia una esatta cognizione, doveva ancora fare i conti con i ritardi dovuti alla banda passante di ogni singolo trasduttore e che quindi risultava in parte inutile. Comunque sia “il colonnello” da gran disincantato della riproduzione musicale ha sempre bollato come “balls!” tutte le manie progettuali che iniziavano a farsi strada nella progettazione dei diffusori, con un atteggiamento ancora più burbero e determinato. D’altro canto i suoi diffusori in barba a tutte le mode hanno continuato a suonare giungendo fino ai giorni nostri senza modifiche appariscenti.

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