La normativa vigente in tema di pratiche commerciali scorrette ha principalmente due fini: in primis, si vuole, ovviamente, tutelare il consumatore e preservare il suo libero convincimento, per evitare che l'utente venga influenzato da elementi fittizi inseriti dallo stesso professionista (o da soggetti da lui incaricati). Lo scopo principale è, dunque, quello di impedire che i soggetti vengano attratti da prodotti o servizi sulla base di elementi o circostanze non veritieri.