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Recensione FlatOut 4: Total Insanity

Flatout 4: Total Insanity

FlatOut 4: Total Insanity segna il debutto del destruction derby per eccellenza in questa generazione di console e un potenziale ritorno alle origini grazie alla regia di Bugbear Entertainment, ma la ruggine accumulata negli anni si vede e si sente.

FlatOut 4

PRO: Gareggiare per demolirsi a vicenda è ancora uno spasso; gameplay immediato, divertente e spensierato; numerosi miglioramenti rispetto a FlatOut 3.

CONTRO: Modalità campagna sciatta; difficoltà a tratti inesistente; motore fisico imbarazzante; minigiochi brutti; carenza di contenuti; talvolta sopraggiunge un po' di frustrazione.

VERDETTO: Flatout 4: Total Insanity svolge il suo lavoretto d'ufficio senza arte né parte e lascia un profondo senso di amarezza nel giocatore. Le basi ci sono, il gameplay funziona, diverte, esalta addirittura, ma tutto ciò che lo circonda puzza di benzina e poca voglia di stupire. Un must per i fan sfegatati del brand, meno per tutti gli altri. Se solo non lo avessero piazzato sugli scaffali a prezzo pieno!

Dopo il "discutibile" Flatout 3: Chaos & Destruction, uno dei racing game più ignoranti di sempre torna sulla cresta dell'onda con FlatOut 4: Total Insanity. Alla regia troviamo di nuovo Bugbear Entertainment, storico autore del brand, che dopo una lunga pausa riprende le redini della sua creatura favorita. Il titolo è già disponibile su PlayStation 4 e Xbox One, mentre la versione PC è prevista nelle prossime settimane (entro la fine di aprile).

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